Psicomotricità funzionale
La neuropsicomotricità o psicomotricità funzionale è una metodologia rieducativa ed educativa basata sul corpo e sul movimento, attraverso i quali è possibile accedere alle funzioni mentali.
E’ un approccio globale alla persona intesa come corpo e mente, ed è rivolto a soggetti di ogni età, che permette, dopo un’attenta valutazione, di individuare i punti di forza della persona stessa e di lavorare su questi per superare le eventuali criticità.
E’ una disciplina fondata su una visione globale della persona, che integra aspetti legati alla sfera senso-motoria, cognitiva, emotiva, simbolica e relazionale favorendo il potenziamento della capacità di viversi ed esprimersi in un contesto sociale.
Alla base della Psicomotricità Funzionale, quindi, si colloca una concezione globale della persona, secondo la quale mente e corpo si condizionano a vicenda e sono inscindibili, in quanto costituiscono un’unità funzionale ed espressiva.
Attraverso l’atto motorio, la persona si esprime nella sua globalità ed effettua scambi con l’ambiente, intesi principalmente come scambi relazionali.
La Psicomotricità Funzionale è una pratica che si attiene alle reali esigenze della persona nella sua globalità e la riconosce come artefice della propria evoluzione.
La primaria finalità dell’intervento psicomotorio funzionale è essenzialmente il benessere psico-fisico della persona, indipendentemente dal fatto che questa si trovi in una condizione di difficoltà. La psicomotricità funzionale può essere usata ad esempio in ottica preventiva per ciò che riguarda gli apprendimenti scolastici oppure per sostenere bambini in età scolare con difficoltà di apprendimento.
Attraverso il corpo ed il movimento si possono inoltre andare ad armonizzare manifestazioni toniche e cognitive volte verso l’iperattività o l’ipotonia, entrambe strettamente correlate all’attenzione, oppure è possibile lavorare anche sulla presa di coscienza ed il successivo rilascio di tensione emotive e corporee tramite tecniche di rilassamento specifiche.
Per quanto riguarda le Difficoltà di apprendimento, più comunemente conosciute come Dislessia, Disortografia, Discalculia, la psicomotricità funzionale propone un percorso alternativo rispetto agli approcci tradizionali, aumenta il livello di attenzione e rafforza i prerequisiti per la scrittura e la lettura.
Tali difficoltà sono perlopiù attribuibili ad esperienze carenti nella coordinazione occhio-mano, nella manualità fine, nella lateralizzazione, ovvero in una consapevolezza della destra e della sinistra e di quale sia l’arto dominante che non sia solo concettuale ma che passi dal vissuto e si strutturi tramite una percezione consapevole, nell’orientamento spaziale e nella dimensione temporale, tutti elementi che vanno a strutturare le esperienze di lettura, scrittura e calcolo.
Aiuta tutti coloro che possono essere compromessi nelle funzioni motorie, sensoriali e cognitive; nei ritardi psicomotori globali e nelle difficoltà di orientamento e organizzazione spazio-temporale.
Tale disciplina risponde ai bisogni evolutivi dell’individuo di ogni età e tende a soddisfarli giocando un ruolo attivo sulla motivazione e sulla intenzionalità del soggetto, ha come finalità il favorire l’acquisizione di abilità che consentano di sperimentarsi in modo efficace nei vari contesti di vita
La Psicomotricità Funzionale realizza, quindi, un intervento globale che consente alla persona di sviluppare ed esprimere appieno le proprie potenzialità funzionali ed evolutive in qualunque età o periodo della vita e si presenta come reale mezzo di prevenzione e di educazione permanente.